L'intensa due-giorni partenopea dell'Isiss ' Sforza'
Quando il viaggio è davvero istruzione
Guidati dal prof. Mastrangelo e dalle professoresse Basile e Villani, gli studenti dell'Istituto palagianese hanno avuto modo di scoprire una Napoli sacra, solenne e ... viscerale
Vedi Napoli e poi tornaci: se la scopri così, se la vivi così come l'hanno conosciuta, tra lunedì 20 e martedì 21 aprile, gli studenti dell'Isiss 'Sforza' di Palagiano. Il cui Dirigente, prof. Salvatore Marzo, ha fortemente sostenuto l'idea. '' I nostri sono veramente viaggi d'istruzione, e sottolineo l'avverbio'', dice il prof. Francesco Mastrangelo, che insieme alla vicepreside, prof.ssa Carmela Basile, e alla prof.ssa Gilda Villani, ha guidato i ragazzi nella due-giorni partenopea; e che delle iniziative itineranti d'Istituto è storicamente motore, anima e ... gambe. ''Indimenticabile'', aggiunge Vincenzo Sergio, della IE.
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Sino all'acquazzone delle ultime ore, il clima è stato benevolo nei confronti di una spedizione determinata a godersi il meglio. La prima sosta ha riguardato il Palazzo Reale, 270 anni e non sentirli nelle doriche facciate sui prospetti. Il Museo di Capodimonte, con i suoi tre piani di meraviglie, ha colpito per la solennità delle collezioni, specie quelle borboniche e ovviamente la Farnese. Successivamente ci si è trasferiti al Museo Archeologico, tremila oggetti in ventisei sezioni tematiche e centinaia di migliaia di reperti ( formidabile il Medagliere), dall' età preistorica alla tarda antichità.
Dalla conoscenza all'incanto il passo è stato lungo quanto il tragitto sino a via Tribunali, dove è ubicata la celebre Cappella delle Sette Opere di Misericordia. Il nome, com'è noto, è quello del capolavoro ( 1607) del Caravaggio, che corona l'altare maggiore. Pensata ed edificata dal grande architetto Francesco Antonio Picchiatti, cui si devono anche le estrose acquasantiere e il marmo policromo della pavimentazione, la Cappella è unica anche nella successione dei sette altari con altrettanti dipinti sulle sette opere di misericordia. Impossibile, a questo punto, che dal percorso del prof. Mastrangelo mancasse la Chiesa di Monteoliveto ( 1411), autentica chiesa-museo: la 'Gloria degli Angeli', di Battistello Caracciolo; la 'Natività' rinascimentale di Antonio Rossellino; gli affreschi del Malinconico, le tele di Carlo Sellitto; il ' Compianto sul Cristo morto', di Guido Mazzoni, otto statue di terracotta a grandezza naturale raffiguranti i re Ferdinando I e Alfonso II nelle vesti rispettivamente di Giuseppe d’Arimatea e di Nicodemo oltre alle tre Marie, la Madonna e San Giovanni evangelista; e, naturalmente, i due altari con la 'Madonna col Bambino'. '' La dolcezza di quei tratti ti lascia senza parole'', dice Michele Bramante, della IE.
Tappa altrettanto fascinosa è stata quella al Complesso Museale di Santa Chiara, con il Chiostro Maiolicato, il Museo dell'Opera, l'Area Archeologica e le tombe reali.
La chiusura, nella mattinata del secondo giorno, è stata un autentico coronamento, questa volta ammantato di stupore di mistero. In vico S.Anna, nei Quartieri Spagnoli, i ragazzi e i loro... timonieri hanno imboccato la porta magica che introduce alla Napoli Sotterranea. Napoli, infatti, ha la caratteristica unica di essersi sviluppata sulle proprie ... viscere. Duemila e quattrocento anni di storia scorrono a quaranta metri di profondità. Su, le vie note magari del centro registrano lo shopping dei viandanti ignari; giù, tra gli intestini del vecchio acquedotto Carmignano e le antiche cisterne, echeggiano le voci, gli umori, e gli spettri di un mondo arcano e tuttavia reale. Anche pratico, peraltro, se pensiamo che, durante la seconda guerra mondiale, fu proprio tra quei meandri che poterono sistemarsi i rifugiati. Camminando tra i cunicoli della Napoli sotterranea, d'incanto spunta, come partorito da un 'basso', il grandioso teatro greco-romano.
Emozioni ed atmosfere irripetibili. Un tatuaggio d'arte e di storia, che resterà con i ragazzi dello 'Sforza'.