NOMI E CANZONI
 
Luca era Gay : povero Luca e poveri tutti quelli che...
 
Ci sono canzoni che hanno scritto pagine memorabili, incastrandosi nelle righe della quotidiana monotonia degli uomini e diventando un vero e proprio motore per reagire e liberarsi dalle catene che noia, lavoro, colleghi e suocere sono riuscite a stringere.
Altre però, quelle dedicate ad un nome, in alcuni casi sono diventate una vera e propria tortura per coloro che si sono trovati investiti di una carica canzonatoria assai più pesante di quanto non fosse in realtà la canzone stessa. L’eco generato da tanta beffa è divenuto con il passare del tempo un pesce d’Aprile continuo (chiedete a un Luca qualsiasi se si buca ancora ... e guai a domandare se Silvia lo sa)
Vorrei dire con il cuore in mano a tutti questi magnifici autori, che stimo e per i quali ho dilapidato parte dei miei miseri averi, che a volte il loro messaggio è divenuto un tormento per chi lo ha subito e che intere generazioni patiscono ancora l’effetto delle prese per i fondelli di chi forte delle rime facili e delle assonanze comode ci ha marciato sopra.
Un sentito ringraziamento per avermi risparmiato.

Luca era gay
, ma il vero problema è rappresentato dal fatto che Laura non c’è, è andata via. Ci si trova sempre a Casa di Luca ed io che sono Francesco al compleanno della zia Rosina non vengo. A parte questo, che può sembrare un dettaglio, cara Anna io sono un treno.
Come riflettevo l’altro giorno, così non va Veronica, dite a Laura che l’amo, prima che mi divori Elvira la vampira.

Non credo più alle utopie di Cleo e per colpa d’Alfredo la guerra di Piero è stata inutile, ne più ne meno di Eleonora e la sua bicicletta.
Parliamoci chiaro Fernando, io sono un uomo che non hai creduto alla Fata Morgana e se anche un giorno tu mi venissi a raccontare “ ho visto Nina volare “, le poesie di Enrico resterebbero l’unica chimera che potrei concedermi. Dimenticavo, Jenny è pazza.
E questo, credimi, non è un dettaglio, anche se Margherita non è d’accordo e sostiene a spada tratta che, solo per il semplice fatto che Matilde odiava i gatti, anche se fossi Marco la penserei sempre allo stesso modo. Ma vedi mio caro, Pippo, Rosalina, Rosanna e perfino Sara, Monica e Manuela, sostengono che Marlon Brando è sempre lui e la cosa, onestamente, mi turba assai.

Mauro e Cinzia
quando si parla sul serio si fanno di nebbia, e che dire di Lulù e Marlene che hanno parole solo per Elisa.
Amico mio, qui se non fosse per il mondo di Francesca, che con quell’aria spensierata riesce perfino a rendere meno stupido il ballo di Simone – che francamente, detto tra noi, non ho mai capito perché si ostina a ripeterlo dopo il compleanno di Cristina – ci sarebbe ben poco da ridere.

La scorsa settimana, Isabella sul treno mi ha detto “vai in Africa Celestino” e ti garantisco che l’ha fatto con quell’aria da bella Belinda che si dipinge sul viso quando ogni anno quando dice a suo marito “buon compleanno Elvis”.
Pazzesco. Neppure Gabry avrebbe osato tanto, pur sapendo che Milano e Vincenzo sono due realtà diseguali al pari di quanto io, che non mi chiamo Antonio, potrei prendere in considerazione l’idea di scrivere una canzone per Susy.
Così non va Veronica”,le ho scritto di getto, il ritorno di Giuseppe ti ha spezzato il cuore e lascia che te lo dica dal profondo, la predica della perfetta Letizia ha spezzato qualcosa anche a me, ma non è il cuore.
Ora vi saluto, miei cari.

Scusate questo mio delirio disordinato, ma avere tanti amici comporta due cose nella vita di un povero uomo di nome Andrea: comprare un’agenda che pesa un chilo e fare un mutuo per mandarvi un sms ogni volta che entrate nei miei pensieri.
Ma io vi voglio bene, anche a te Gloria, che per anni sei stata l’inno delle mie lussurie, e da quando so per certo che la piccola Kety non è così a buon mercato come la vendeva Facchinetti Senior, mi consolo con due parole: Berta filava ….

Andrea Accorsi